Borderlands 4: La recensione - Gameplay rinnovato

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L’ottimo vecchio Gameplay rinnovato

Ma è nelle meccaniche di gameplay che Borderlands 4 mostra i cambiamenti più evidenti. Il movimento è stato potenziato in modo sostanziale: ora puoi planare, fare doppio salto, nuotare, usare un rampino per arrampicarti o raggiungere punti strategici, e persino scivolare lateralmente per schivare colpi in pieno stile arena shooter. Questo rende ogni scontro più dinamico e ti permette di interpretare il combattimento in modi molto più verticali. A supportarti nell’esplorazione c’è anche un piccolo drone‑assistente (ECHO‑4) che evidenzia zone arrampicabili, oggetti da collezionare o accessi nascosti.

Borderlands 4 Screenshot Claptrap baf03

Il loot rimane l’anima del gioco. Le armi sono sempre generate proceduralmente, ma con un sistema più raffinato di “parti con licenza” (Licensed Parts), che definiscono il comportamento delle armi più che l’estetica. Anche se non puoi smontarle e ricombinarle a piacere, la varietà è enorme e il modo in cui sparano, esplodono o cambiano forma continua a sorprendere. Purtroppo, non tutto è bilanciato: alcune build sono già state "rotte" dagli utenti, con combinazioni che devastano anche i boss endgame senza sforzo. C’è un caso documentato di un’arma Torgue che infligge danni tali da causare crash dell’IA avversaria.

Per quanto riguarda progressione ed esplorazione, trovi safehouse, torri da liberare, silos per il fast travel e numerosi collezionabili (Vault Fragments, bobbleheads, log, ecc.) che non sono solo decorativi ma ti forniscono vantaggi concreti, come espansioni per l’inventario o boost permanenti. E come da tradizione, ci sono tante attività collaterali, tra cui taglie, missioni pazze, arene e nemici unici da cacciare. L’esperienza in co‑op è probabilmente la migliore di sempre per la serie: cross-play, loot istanziato, difficoltà scalata automaticamente e viaggi rapidi per ricongiungerti con gli amici.

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